Alla fine di gennaio Adam Ondra ha avuto un'altra delle sue super
giornate in falesia, riuscendo a vista su due vie di 8c (Super Samson e
Guerre d'usure) e un 8b+ (Elzevir) nella falesia francese di Claret.
Ondra non è nuovo a queste straordinarie performance: l'anno scorso,
proprio in uno dei templi dell'alta difficoltà italiana, il 17enne
climber della Repubblica Ceca era riuscito a compiere una simile
impresa, salendo al Covolo le vie Nagay e Una Vida Nomada, entrambi 8c,
centrando per l'occasione anche il primo 8c a vista sul territorio italiano.
Il giovane Ondra ha evidentemente un debole per la penisola italiana
e poche settimane prima aveva iniziato il nuovo anno con stile,
liberando le vie Urku 8c+ e A Present ForThe Future 9a/9a+ nella falesia
bresciana di Madonna Della Rota. Evidentemente non appagato, è tornato a
Cornalba
dove, in condizioni veramente fredde, ha effettuato la prima on-sight
delle ultra classiche Peter Pan 8a+ e Jedi 8b. Anche se il divario tra
l' 8c e l' 8b è comprensibilmente enorme, il fatto che in oltre 20 anni
queste vie di classe non siano mai state salite nello stile più pulito è
significativo. Come al solito, abbiamo approfittato di questi ultimi
exploit per saperne di più.
Adam, cominciamo con Cornalba e la prima a vista di Peter Pan e Jedi - come reputi queste tue salite?
per me hanno un valore molto alto, soprattutto Peter Pan, perché è
uno stile di arrampicata che è veramente difficile da salire a vista, i
movimenti sono complicati e le prese praticamente invisibili.
L'anno scorso, dopo la tua prima visita, avevi descritto Cornalba come falesia del futuro...
Il settore che assomiglia ad un cucchiaio appena sopra il paese è
davvero spettacolare. E' sicuramente uno delle pareti più imponenti che
io abbia mai visto. Quando l'ho osservata meglio dalla terrazza ho
scoperto che la roccia non è di ottima qualità, ma c'è sicuramente
spazio per alcune interessanti vie nuove. Sulla sinistra ci sono già due
progetti spittati da Bruno "Camos" Tassi. Tornerò, di sicuro...
Ho letto in una tua intervista su czechclimbing qualcosa che mi ha
incuriosito: credi che la tua salita di Ravage 8b+/8c sia stata la
prima a-vista di una via liberata prima del 1990. Ti puoi spiegare
meglio?
Ci sono molti 8b+ o 8c nel mondo che sono stati liberati prima
del 1990 - probabilmente non più di 25 ma questo rimane ancora un numero
piuttosto grande. Finora nessuno di questi è stato salito on-sight,
tranne Ravage. Questo mi pare abbastanza strano, soprattutto se si pensa
a quante persone sono in grado ora di salire l' 8b+ a vista. Infatti,
non so neanche se qualcun altro è riuscito a salire un 8b liberato prima
del 1990.
Come te lo spieghi?
Si potrebbe sostenere che una volta i gradi fossero più severi.
Detto questo, si deve anche aggiungere che queste vie sono solitamente
boulderose e delicate, e quindi difficili da salire a vista. Ma alcuni
climber sono riusciti a salire delle vie boulderose di 8b+ liberate in
questi ultimi tempi, quindi penso che si possa sostenere che i gradi
siano più morbidi adesso rispetto al passato.
Qualche anno fa hai sorpreso noi, e molti altri, dicendo che a
volte tra un tentativo ed un altro aspetti fino a 3 ore. Sono passati
degli anni. E' ancora cosi?
Ho ridotto il tempo a due ore, ma se sento ancora il bisogno mi
riposo ancora di più. Preferisco riposarmi per 4 ore e scaldarmi su un
7c mezz'ora prima. E' cosi che ho fatto Marina Superstar.
Beh, funziona si! Ma hai anche ripetuto dei boulder difficili in velocità. Com'è la tua tattica in questi casi?
Quando faccio boulder non mi riposo per più di 20, 30 minuti.
Riposare più a lungo non è efficace perché altrimenti i muscoli si
irrigidiscono. Sulle vie in falesia è un po' diverso, perché di solito
si deve salire un po' per raggiungere il passaggio chiave, così quando
si arriva lì i muscoli sono già caldi.
Dopo aver salito 8c a vista, o salito un 9a in rotpunkt, come ti senti il giorno dopo?
Di solito sto bene dopo aver scalato, mentre mi sento più stanco
quando mi sveglio la mattina seguente. Dopo mezzogiorno ricomincio a
sentirmi meglio, il problema quindi sta nell'evitare di scalare quando
tocca il giorno di riposo!
Nel tuo anno di debutto con i senior hai vinto la Coppa del Mondo
di arrampicata. Prima del Rock Master però ci avevi detto che credevi di
aver poca resistenza. Potresti dire che i fatti dimostrano che avevi
ragione, ma come può una persona con cosi poca resistenza salire vie
così difficile?
Dopo il Duello ad Arco ho scoperto che forse la mia resistenza
non era così male: gli altri concorrenti si lamentavano degli avambracci
pieni, ma io non avevo tanta ghisa. Ma ho visto che non riesco a
riposare su brutte prese e ora devo allenare la mia forza pura per
essere in grado di riposare dappertutto, come Ramon Julien Puigblanque o
Patxi Usobiaga.
E' questo il motivo per cui arrampichi così in fretta. E di conseguenza prendi dei rischi...
Senza alcun rischio dovrei arrampicare molto meglio degli altri
per vincere. Cerco di arrampicare rapidamente, ma allo stesso tempo
cerco di non correre rischi troppo grandi. La misura del rischio dipende
dalla fiducia che ho in me stesso. La cosa più importante però è essere
capaci di prendere delle decisioni in fretta, per non rimanere
inchiodati in qualche punto difficile della via.
Recentemente l'arrampicata sportiva è stata ufficialmente
riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale. Gareggiare nelle
Olimpiadi, questo potrebbe essere uno dei tuoi sogni?
Credo che l'arrampicata meriti di essere uno sport olimpico e
naturalmente sarei felicissimo di competere in una Olimpiade! Terrò le
dita incrociate!
Fonte: www.planetmountain.com